Dsa cos’è un disturbo specifico dell’apprendimento

15 Gen 2025 | News e Progetti

Riconoscere in tempo determinati disturbi di apprendimento consente di risolverli più efficacemente, se si sceglie di contare su una rete di supporto competente e specializzata nella loro consulenza. Talvolta una situazione di difficoltà è affrontata con preoccupazione perché si disconoscono le dinamiche sottostanti, e quelle che, spesso, rappresentano problematiche comuni e trattabili con l’ausilio delle giuste metodologie, possono destare molta preoccupazione a quei genitori non adeguatamente informati su tutti gli aspetti fondamentali sottostanti. ma un DSA cos’è nello specifico?

Oggi si sente tanto parlare delle difficoltà dei più giovani a concentrarsi nello studio, ma pochi conoscono a fondo le caratteristiche dei disturbi di apprendimento in età scolare, disturbi che, spesso, spiegano la difficoltà di stare pari passo con la didattica della propria classe, con ripercussioni anche psicologiche dei minori coinvolti e delle loro famiglie. 

I dati raccolti dal Ministero dell’Istruzione, relativi agli anni scolastici 2019/2020 e 2020/2021, hanno messo in rilievo come una rilevante percentuale di alunni accusi specifici disturbi dell’apprendimento, con riferimento ai bambini frequentanti scuole primarie e secondarie di secondo grado (sia in istituti pubblici che privati), evidenziando una crescita progressiva di persone interessate da tali problematiche. 

Cerchiamo di capire nel dettaglio un DSA cos’è, e perché è importante affidarsi a una rete di sostegno che aiuti i bambini a trovare i metodi adatti ad evitargli ulteriori difficoltà.

Disturbi di apprendimento, nello specifico

DSA cos’è? Sebbene i disturbi specifici dell’apprendimento nella maggior parte dei casi vengano diagnosticati dopo il termine del secondo e del terzo anno delle primarie (ovvero dopo aver ultimato l’insegnamento delle modalità di calcolo e delle abilità di lettura e scrittura), non è raro che alcune avvisaglie vengano riscontrate precocemente, già in età prescolare. 

In genere i primi segnali sono colti dagli insegnanti, che si accorgono delle difficoltà degli allievi a seguire la didattica nei giusti tempi di apprendimento. Tuttavia, per diagnosticare con certezza la presenza di uno o più disturbi di apprendimento, è necessario sottoporre il bambino a dei test mirati, in apposite strutture competenti. 

Oggi la normativa italiana offre una vasta rete di supporti e tutela volti al trattamento di tali problematiche, a partire dalla legge numero 170/2010, che categorizza come rientranti nei DSA la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia, e prevede a favore di queste persone il diritto ad avere accesso a provvedimenti dispensativi e compensativi mirati durante la loro formazione, garantendo così un approccio scolastico individualizzato e conforme ai tempi di apprendimento del bambino. 

Ma esattamente, un DSA cos’è? Il termine, acronimo di Disturbi Specifici dell’Apprendimento) indica tutti quei disturbi del neuro-sviluppo che, correlati alla difficoltà di leggere, scrivere e calcolare in modo corretto, non permettono agli scolari di rimanere in linea con la didattica erogata nella scuola di appartenenza. 

Quali problematiche rientrano in questa categoria

La dislessia è caratterizzata da una difficoltà più o meno elevata del bambino di leggere con attenzione e fluentemente un testo: i bambini interessati da questo disturbo fanno in genere molta fatica nella lettura, e di conseguenza non sono in grado di comprenderne correttamente il significato. La disortografia, invece, consiste in una più generica difficoltà di scrittura, ed è più che altro dipendente da fattori linguistici. Sempre relativa a una generale difficoltà nella scrittura è poi la disgrafia che, come rivela lo stesso termine, è più che altro legata alla velocità della stessa: il soggetto disgrafico non riesce a scrivere velocemente e in modo fluente, e il risultato finale è spesso poco comprensibile. La discalculia, infine, è correlata più genericamente a una difficoltà nell’elaborazione dei calcoli: i bambini che accusano questo disturbo non riescono a eseguire velocemente le diverse operazioni numeriche e aritmetiche. 

Contrariamente a quanto ritenuto comunemente, i disturbi dell’apprendimento non sono causati da una patologia a carico del cervello, né scaturiscono da un danno di carattere organico: le persone affette da tali disturbi non hanno alcun deficit di intelligenza, né problemi psicologici, ma si caratterizzano solo per una differente modalità di funzionamento degli aspetti neuronali del cervello, che impediscono loro di realizzare in modo efficace e veloce le proprie abilità di lettura, di calcolo e scrittura. Si tratta peraltro di una caratteristica innata e definitiva: i soggetti con un disturbo dell’apprendimento non “guariscono” mai dalla problematica che li contraddistingue, nel senso che questa è perenne e definitiva, anche se certamente il disturbo cambia e si modifica con il progredire dell’età, potendo comunque essere compensata con una costante e mirata attività riabilitativa.

DSA cos’è e qual è la differenza con BES?

Il termine DSA non va confuso con il concetto di BES. Se, nel primo caso, il termine è finalizzato a indicare disturbi specifici dell’apprendimento, il concetto di BES si riferisce invece a bisogni educativi speciali in cui i disturbi legati alle difficoltà di apprendimento ne rappresentano un sottogruppo. Per diagnosticare l’eventuale presenza di DSA è necessario l’intervento di un’equipe competente, che nel contesto di un preliminare colloquio con i genitori, e di una valutazione generale del suo funzionamento intellettivo, è in grado di determinare la possibile presenza del disturbo. 

A tal fine è di grande importanza la cosiddetta certificazione D.S.A, documento rilasciato dopo un’accurata valutazione di tutti i professionisti coinvolti. Essa permette di giungere a una diagnosi sicura, con relativi metodi di intervento adeguati e personalizzati per il bambino. Grazie alla certificazione, l’istituto scolastico, per mezzo dei suoi insegnanti, può mettere a punto un piano didattico personalizzato alle esigenze del bambino, tenendo conto di punti di forza e debolezze. Per quanto riguarda i BES, invece, è bene fare subito una precisazione: il termine è molto generico e sottintende diverse realtà. 

Perchè una didattica personalizzata?

I motivi per cui una persona abbia il bisogno di seguire una didattica personalizzata con metodi specifici e individuali sono tanti. Un bambino potrebbe avere solo temporaneamente un bisogno educativo speciale, in base al disagio che accusa e al suo livello di collaborazione. Immaginiamo un bambino straniero in tenera età, arrivato da poco in Italia, è probabile che abbia difficoltà di integrazione per via della lingua e per aiutarlo è importante integrare nel suo percorso scolastico un sostegno mirato a introdurre una didattica personalizzata.

Oltre ai disturbi dell’apprendimento e ai bisogni educativi speciali, la normativa vigente in Italia riconosce altre situazioni di disagio a cui viene riconosciuta un’ampia tutela, tra cui il DES (Disturbo Evolutivo Specifico), l’APC (Alto Potenziale Cognitivo) e le altre situazioni di concreto svantaggio a cui può essere soggetto un individuo, compresi gli allievi affetti da difficoltà psichiche e da disabilità.

Perché scegliere San Donato?

La San Donato è una società di Partenariato Pubblico e Privato del Comune di Osio Sotto, avviata nel 2003. Il suo obiettivo prioritario è fornire assistenza e supporto alle famiglie e ai singoli individui nel contesto di servizi e prestazioni.

La società attraverso il Centro Arcobaleno, servizio specialistico privato, si propone di accogliere la richiesta di quelle famiglie che riscontrano nei loro figli difficoltà nell’ambito dell’apprendimento scolastico e per i quali è necessario un percorso di approfondimento diagnostico al fine di rilevare, o escludere, la presenza di un disturbo specifico dell’apprendimento, di difficoltà cognitive o di disturbi del linguaggio. (Centro accreditato per la certificazione diagnostica dei DSA dall’ATS di Bergamo (delibera 834 del 08/10/2015).